1)
Etimologia: il termine letteralmente
significa "vero nucleo" (dal
greco eu:prima e kàryon:nucleo)
cioè con materiale genetico circondato da membrana nucleare
La
teoria comunemente accettata sulla nascita degli eucarioti è quella dell'endosimbiosi
di cui parleremo a fine post.
4) Possono essere unicellulari e pluricellulari
4) Possono essere unicellulari e pluricellulari
5) Dimensioni:
qualche decina di micrometri
6) con organuli e compartimenti: In pratica la
cellula è separata in zone. Tale compartimentazione permette di separare le
diverse attività cellulari. Se tutto ciò che serve per una certa reazione si
trova all'interno di un certo compartimento le reazioni avverranno con una velocità di reazione maggiore e quindi in modo più efficiente. La
compartimentazione inoltre consente di non lasciare liberi enzimi come quelli
digestivi in grado di distruggere componenti cellulari. Tali enzimi, se non confinati, potrebbero risultare pericolosi.
7) Non
tutti hanno una parete che è
presente in piante, alghe e funghi con caratteristiche diverse a seconda degli
organismi.
Teoria dell'endosimbiosi (endobiosi o endosimbiontica)
Fu Lynn Margulius nel 1981 nel libro "Symbiosis in Cell Evolution" a sostenere la predetta teoria, oggi condivisa
da molti scienziati.
Secondo tale teoria un organismo procariotico avrebbe ospitato al suo interno
un organismo aerobio più piccolo che, con il passare del tempo, si sarebbe
trasformato in un organulo cellulare specializzato a produrre energia: il
mitocondrio.
Tale
teoria si basa sulle seguenti prove:
a) la presenza di DNA ad anello all'interno dei
mitocondri, senza istoni e nucleosomi
c) la capacità di trascrizione e sintesi proteica
autonoma anche se il loro DNA è scarso
d)
i processi di sintesi proteica sono sensibili agli stessi antibiotici dei
batteri
e)
hanno le stesse dimensioni dei procarioti
f)
si riproducono per scissione binaria, come i batteri
g) hanno una doppia membrana la più interna delle
quali richiama la composizione della membrana batterica
h) hanno alcune differenze nel codice genetico che si
riscontrano anche in alcuni batteri ed archeobatteri
Molti
dubbi esistono sulla natura della cellula ospite in grado di fagocitare il
procariote aerobio: secondo Margulius essa fu presumibilmente un archeobatterio
privo di parete. Anche il procariote simbionte sarebbe stato un archeobatterio,
almeno secondo uno studio pubblicato su "Nature" del 9 settembre 2004
di Jim Lake e Maria Rivera (Università della California di Los Angeles),
articolo ripreso da "Le Scienze" del 13 settembre dello stesso anno.
I
cloroplasti avrebbero avuto un origine analoga. Anzi, avendo DNA più
abbondante, sono meno dipendenti dal DNA nucleare. Nel caso dei cloroplasti gli organismi penetrati all'interno di una
cellula più grande sarebbero stati antichi cianobatteri. Tale colonizzazione
sarebbe stata più recente rispetto agli organuli mitocondriali e sarebbe avvenuta intorno ai 1,6
miliardi di anni fa (Le Scienze 18 febbraio 2012).
Come si osserva nella seguente animazione, prima della endosimbiosi, ci
sarebbe stata la formazione del nucleo e di altre compartimentazioni (in particolare del reticolo
endoplasmatico, che vedremo in seguito) per introflessione della membrana
nucleare
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