La membrana cellulare tende a mantenere costante l'ambiente
interno esercitando una permeabilità selettiva.
Poche sono infatti le sostanza che possono entrare ed uscire
dalla cellula liberamente. Tali sostanze sono: H2O, CO2,
O2, NH3, piccoli lipidi. Tali molecole riescono ad
entrare ed uscire per diffusione.
Cosa è la diffusione? E' il movimento di una sostanza da una
zona in cui è molto concentrata ad una zona in cui è poco concentrata. Si dice
che le sostanze si muovono secondo gradiente (gradiente di concentrazione).
Tutti conosciamo come si comporta un gas accumulato
inavvertitamente in una stanza. Quando apriamo la finestra diffonde verso
l'esterno. Un soluto all'interno di un
liquido si comporta esattamente nella stessa maniera.
Osserviamo, per capire meglio il concetto, il comportamentio dell'inchiostro nell'acqua.
In realtà il gradiente può essere sia di concentrazione che
di cariche elettriche per cui se una sostanza ha cariche elettriche dobbiamo tener conto anche di queste ultime nella diffusione. Si dice che la sostanza diffonde secondo gradiente
elettrochimico.
Il testo aggiunge anche il gradiente di Pressione. E' pure
vero che se un gas ha maggiore pressione è anche più concentrato per cui
potremmo ritenere tale gradiente come un caso particolare di gradiente
elettrochimico.
La diffusione rientra in quello che comunemente viene
definito come trasporto passivo, cioè quel tipo di trasporto che non richiede
energia ma che avviene spontaneamente.
Il trasporto passivo può essere di tre tipi (si ricorda che
le classificazioni sono didattiche per cui diversi autori possono attuare
classificazione diverse):
1) Diffusione (di cui abbiamo già parlato)
2) Diffusione facilitata
3) osmosi
Osmosi
Il testo definisce l'osmosi come una forma
particolare di diffusione che interessa le molecole di acqua.
Per membrana semipermeabile si intende una
membrana che permette il passaggio di solo solvente e non di soluto (in
alternativa può permettere il passaggio
solo di certi ioni o certe molecole ma non è questo il caso oggetto del nostro
interesse).
Osserviamo la seguente figura:
Nella parte del recipiente in cui c'è solo acqua
tutte le molecole che urtano contro la membrana semipermeabile la attraversano. Nella parte del recipiente in
cui c'è anche il soluto (quindi si tratta di una soluzione) le molecole d'acqua
urteranno in parte sulle particelle di soluto. Queste molecole non potranno
attraversare la membrana e torneranno indietro dopo l'urto. In pratica è come
se le molecole d'acqua presenti nella soluzione avessero a disposizione una minor
superficie per diffondere, superficie tanto minore quanto maggiore è la
concentrazione del soluto. Ciò comporta un passaggio netto di acqua dal
solvente verso la soluzione.
Ci sono altri modi per spiegare il fenomeno
dell'osmosi.
Forse il seguente è anche più immediato:
Le particelle di soluto urtano contro la membrana
semipermeabile. Anche se non riescono a passare esercitano una certa pressione (pressione
osmotica) sulla membrana stessa. Tale pressione richiama acqua.
La pressione osmotica è indipendente dal tipo di
soluto ma dipende esclusivamente dal numero delle particelle in soluzione.
Infatti appartiene alle cosiddette proprietà
colligative delle soluzioni cioè quelle proprietà che dipendono esclusivamente
dal numero delle particelle e non dalla loro natura.
Qualora il recipiente sia a forma di ferro di
cavallo probabilmente il passaggio di liquido dal sovente al soluzione appare
più chiaro. Dalla figura risulta evidente che il comportamento è analogo quando
abbiamo a che fare con due soluzioni di diversa concentrazione. In questo caso
l'acqua si muove dalla soluzione meno concentrata a quella più concentrata.
Qualora si volesse evitare il movimento di acqua dovremmo applicare una pressione uguale a quella della pressione osmotica.
Osmosi e
organismi viventi (approfondimento)
L'esistenza dell'osmosi pone in essere una serie
di problemi che devono essere risolti dagli organismi viventi.
1) gli
organismi pluricellulari devono mantenere le loro cellule isotoniche (cioè con
la stessa concentrazione) rispetto ai liquidi organici interni.
Osserviamo cosa succede se gli eritrociti si trovano in ambiente ipertonico o isotonico |
2) gli
organismi unicellulari e gli invertebrati marini devono essere isotonici
rispetto all'acqua di mare.
3) gli
organismi unicellulari di acqua dolce sono ipertonici rispetto all'acqua in cui
vivono. Questo comporta un continuo ingresso di acqua dentro l'organismo che
deve essere contrastato da vacuoli pulsanti o contrattili (protozoi ed alghe
unicellulari).
4) Le
cellule vegetali sono di norma ipertoniche rispetto all'ambiente soprattutto
grazie alla presenza del vacuolo. Di conseguenza l'acqua penetra
continuamente senza però determinare lo
scoppio della cellula per la presenza della parete. Anzi, l'acqua viene
utilizzata:
a) per
l'accrescimento per distensione
b) per
mantenere la parete rigida e la pianta turgida.
5) I pesci
d'acqua dolce sono ipertonici rispetto all'ambiente. Ciò significa che l'acqua
penetra continuamente. Le soluzioni
adottate sono le seguenti:
a) il
pesce non beve acqua
b) espelle
continuante acqua attraverso i reni
c) gli
ioni di cui ha bisogno vengono assorbiti dalle branchie
6) I pesci
di acqua di mare si sono evoluti in acqua dolce. Le soluzioni adottate sono
diverse a seconda che i pesci siano cartilaginei o ossei.
I pesci cartilaginei
hanno lo stesso tipo di reni dei primi pesci che erano di acqua dolce. Saranno
quindi progettati per eliminare acqua. Per poter utilizzare tali reni in
ambiente marino devono rendere il loro sangue più concentrato rispetto al mare.
Ciò viene realizzato accumulando urea.
I pesci ossei, sempre
evoluti in acqua dolce, sono ipotonici rispetto all'ambiente marino. Quindi
tenderanno a perdere acqua. Compensano tale perdita bevendo continuamente. Così
facendo assumono un eccesso di sali che però viene eliminato attraverso le
branchie.
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